La Leggenda di Emma e Guiscardo

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In tempi remoti si credeva che in questo periodo dell’anno le anime dei defunti in cerca di pace tornassero a visitare i vivi.

Gli esponenti più saggi del paese, persone dotate di particolari capacità magiche, oggi note come masche, sacerdoti, druidi, aiutavano queste anime nel loro viaggio verso l’aldilà e la pace.

Si tramanda che persino qui, nell’antico abitato di Montalto Dora, vi fossero tali personalità e che si svolgessero questi riti.

Emma e Guiscardo

Emma di Montalto amava Guiscardo di Monferrato, ma questi due sfortunati giovani appartenevano a due famiglie nemiche. Potevano incontrarsi soltanto di nascosto, dunque, nei pressi di una fontana, a metà strada tra Montalto e Ivrea.
Ma il tempo passava, e a un certo punto Guiscardo si decide di confessare al padre il suo amore per Emma.
“Sciagurato! Vuoi tu sposare tua sorella?” gli risponde Roberto di Monferrato che, mentendogli, gli rivela di avere intrattenuto una relazione fedifraga con la madre di Emma, morta da tempo.
Tale racconto giunge però alle orecchie del signore di Montalto, il quale, disgustato dal comportamento della moglie, scaccia dal castello la figlia, frutto del tradimento. Inoltre, per vendetta, decide di assalire il castello di Monferrato, ma durante l’attacco, Roberto, colpito a morte, gli svela finalmente la verità. Il signore di Montalto corre allora per ritrovare la figlia, ma ahime, troppo tardi.
Guiscardo è ormai partito per la guerra, dove troverà la morte, scrivendo ad Emma che il destino li vuole separati e che un giorno si ritroveranno in cielo.
Emma, disperata per la perdita di Guiscardo e la lontananza del padre è già morta di dispiacere.
Da quel momento, le due sfortunate anime si aggirano presso la complice fontana, ribattezzata “Fonte dei Sospiri”.
Ma la gente incredula afferma che il nome le derivi dal getto lento che obbliga a lungo sospirare gli assetati.